Panoramica sulla demenza

Parlare di demenza significa occuparsi di deterioramento cognitivo, una condizione patologica da non confondere con il fisiologico declino dovuto all’età. Troppo spesso infatti si dà per scontato che la demenza sia la logica conseguenza dell’invecchiamento, ma così non è.

In questo articolo trovi le informazioni necessarie ad approfondire il tema della demenza, anche se in realtà, come vedremo più avanti, sarebbe più corretto parlare di “demenze” in quanto esiste una varietà di quadri patologici.

Per rendere il contenuto più chiaro scrivo alternando una parte più discorsiva ad elenchi puntati.

Ecco cosa troverai nell’articolo:

Indice

  1. Cos’è la demenza, definizione
  2. Prevalenza e incidenza della demenza in Europa
  3. Le diverse forme della demenza
  4. La demenza degenerativa
  5. Quali sono i primi segnali della demenza degenerativa?
  6. Demenza di Alzheimer
  7. Cause della malattia di Alzheimer
  8. Malattia a corpi di Lewy
  9. Demenza Fronto-Temporale
  10. Demenza vascolare
  11. Demenze degenerative corticali

Cos’è la demenza, definizione

Da un punto di vista clinico la demenza viene definita come una sindrome (un insieme di sintomi) caratterizzata da perdite acquisite di capacità cognitive ed emotive abbastanza grave da interferire con il quotidiano funzionamento e la qualità della vita (1).

Sebbene nel linguaggio comune si parla di “demenza”, sarebbe più corretto riferirsi a questa malattia con il termine di “disturbo neurocognitivo”, definizione senz’altro più idonea a metterne in luce la complessità e puntare l’attenzione sul cambiamento che riguarda le funzioni cognitive e/o del comportamento.

La demenza è una patologia acquisita, ossia è una patologia che implica un declino rispetto a una condizione precedente, in particolare si caratterizza per:

  1. perdita delle funzioni cognitive (memoria, linguaggio, ragionamento, capacità di pianificazione ecc.);
  2. cambiamenti che riguardano aspetti non cognitivi (personalità, affettività, comportamento ecc.);
  3. è una malattia progressiva: inizia con la compromissione di un’area cognitiva per poi estendersi anche ad altre aree cerebrali.

E’ importante precisare che la diagnosi di demenza non è data dall’esito di esami strumentali, né dalla semplice somministrazione di test neuropsicologici; al contrario, si esegue attraverso la raccolta di diverse informazioni utili allo scopo: dall’anamnesi che è una raccolta di informazioni necessarie a ricostruire la storia clinica del paziente e nell’acquisizione di informazioni rilevanti per inquadrare al meglio il suo problema di salute; dall’esame obiettivo risultante dalla visita al paziente; dalla  somministrazione di test neuropsicologici; all’esito degli esami ematici e strumentali (TC encefalo, RMN encefalo).

Prevalenza e incidenza della demenza in Europa

L’85-95% delle demenze sono malattie degenerative.

Il restante 5-15% sono malattie secondarie che hanno origine da cause spesso reversibili (patologie epatiche, patologie renali, malattie tiroidee, carenza di vitamina B12 o acido folico ecc.) cerebrali (idrocefalo ecc.).

Per comprendere quanto è diffusa questa malattia nella popolazione, è necessario distinguere i concetti epidemiologici di prevalenza e incidenza.

La prevalenza è la percentuale della popolazione affetta da un disturbo in un dato momento.

L’incidenza è il tasso con cui nuovi casi del disturbo si verificano in un dato luogo e periodo di tempo.

In Europa la prevalenza della demenza nel 2013 è pari al 6,4% della popolazione con età superiore ai 65 anni (il 4,4% Demenza di Alzheimer).

Questo dato raddoppia per ogni quadriennio successivo (2, 3).

Invece, l’incidenza è pari a 2,4 ogni 1000 soggetti per anno nella classe d’età tra i 65 e i 69 anni.

La demenza aumenta a 70,2 ogni 1000 soggetti per anno nell’età superiore a 90 anni.

Le diverse forme della demenza

Una prima classificazione distingue le demenze in:

  • irreversibili: si tratta di patologie degenerative che non possono essere curate; a loro volta le demenze irreversibili si distinguono in:
    1. primarie: significa che la demenza costituisce la malattia principale;
    2. secondarie: significa che la demenza è causata ad altre condizioni psicopatologiche.
  • reversibili: i deficit sono dovuti a patologie presenti in altri organi o cause (malattie psichiatriche, metaboliche o infettive). Attraverso una terapia mirata alla cura delle cause, si ha una regressione del quadro dementigeno (malattia di Huntington, morbo di Parkinson, malattia di Creutzfeldt-Jakob, Sindrome di Wernicke-Korsakoff, Trauma cranico, Depressione).

La demenza degenerativa

Abbiamo visto che l’85-95% delle demenze sono malattie degenerative o irreversibili. Esistono diverse forme di demenza degenerativa, la più conosciuta è l’Alzheimer, di seguito trovi l’elenco completo:

  • Demenze degenerative corticali
  • Malattia di Alzheimer (AD o DAT) (40-50%)
  • Demenza Fronto-Temporale (FTD) (8-18%)
  • Demenza vascolare (o miste) (15-28%)
  • Malattia a corpi di Lewy (DLBD) (5-8%)
  • rare (CBD)

La demenza degenerativa presenta queste caratteristiche:

  • deterioramento cognitivo;
  • a fenomenologia pluri-settoriale. Presenta almeno due deficit tra i seguenti: memoria, linguaggio, funzioni esecutive, prassie, abilità visuo-spaziali;
  • ha carattere cronico;
  • ha andamento progressivo;
  • determina la perdita di autonomia nel quotidiano.

Quali sono i primi segnali della demenza degenerativa?

Nella maggior parte dei casi accade che i familiari di una persona che ha un esordio di malattia dementigena si rivolgono al medico di base segnalando queste difficoltà:

  • la tendenza a dimenticare le cose;
  • difficoltà di linguaggio;
  • difficoltà a contare i soldi;
  • allucinazioni visive;
  • difficoltà di orientamento spaziale e temporale (non trovare la via di casa; non essere in grado di definire giorno e mese dell’anno);
  • tendenza all’apatia o al ritiro sociale.

In generale i familiari riferiscono una lenta comparsa di problemi cognitivi o comportamentali nella quotidianità, anche se spesso non riescono a datare l’inizio dei sintomi, oppure un esordio improvviso, ad esempio dopo un lutto o durante una vacanza.

Demenza di Alzheimer

La malattia di Alzheimer (AD) è la forma più frequente di demenza. Questa patologia è accompagnata da deficit cognitivi e comportamentali e sul piano della personalità. Le conseguenze sul piano cognitivo riguardano ad esempio i deficit della memoria che inizialmente si focalizzano sulla memoria a breve termine e con il tempo divengono più pervasivi, la persona, oltre a non ricordare eventi recenti, non ricorda anche quelli appartenenti al suo lontano passato. Con il tempo possono manifestarsi afasia (difficoltà nella comprensione e produzione di parole), aprassia (difficoltà nel compiere azioni motorie apprese precedentemente) fino ad arrivare al completo ritiro sociale.

Ai deficit cognitivi si affiancano i disturbi comportamentali e cambiamenti che riguardano la personalità. In quest’ultimo ambito rientrano i cambiamenti nel tono dell’umore (dalla depressione all’euforia, al pianto, all’agitazione), oppure sintomi psicotici  (allucinazione, paranoia, pensieri non realistici e comportamenti bizzarri e aggressivi, comunque molto differenti dal modo di fare della persona prima dell’esordio della malattia).

Cause della malattia di Alzheimer

La demenza ha sempre una causa organica, ad oggi vige l’ipotesi della “cascata amiloide”. La ricerca ha messo in luce che nella patologia di Alzheimer avviene la distruzione dei neuroni presenti nel cervello, in parte attribuita alla presenza della beta-amiloide. Questa proteina si deposita in forma anomala tra le cellule nervose, agendo da collante ed impedendone la comunicazione. Le placche di beta-amiloide danno inizio a dun processo infiammatorio che acaus la distruzione delle cellule nervose. Altri fattori che incidono negativamente in questo processo sono le scorie acide ed i radicali liberi. Siccome le cellule nervose non possono replicarsi è fondamentale mantenerle in buona condizione, evitando che siano aggredite dai radicali liberi, scorie acide o subiscano azioni infiammatorie.

Demenza Fronto-Temporale

La perdita di memoria è un classico sintomo precoce della demenza, ma di solito non è il caso della demenza frontotemporale, nota anche come FTD.

Invece, i tratti distintivi di questo tipo progressivo di demenza, specialmente nelle fasi iniziali, includono cambiamenti di personalità e comportamentali o difficoltà di linguaggio.

Si tratta di una patologia che tende a manifestarsi in età più giovane rispetto ad altre forme di demenza, con esordio tra i 40 ei 65 anni.

E’ molto difficile identificare la demenza frontotemporale. A causa delle sua insorgenza precoce, spesso questo tipo di demenza viene erroneamente diagnosticato come un problema psichiatrico.

Demenza vascolare

Avere uno o più ictus può causare un’altra forma comune di demenza: la demenza vascolare.

Durante un ictus, il flusso di sangue che giunge al cervello viene interrotto da un’arteria bloccata o da un’emorragia, causando danni importanti. A volte questo danno può portare a sintomi di perdita di memoria, scarsa capacità di giudizio, difficoltà di pianificazione e altri problemi cognitivi.

E’ bene sottolineare che non tutte le persone che hanno un ictus svilupperanno demenza vascolare, dipende dalla gravità e quale area del cervello viene danneggiata.

Malattia a corpi di Lewy

Un altro tipo comune di demenza è la demenza con corpi di Lewy. È la seconda forma più diffusa di demenza progressiva dopo il morbo di Alzheimer.

I corpi di Lewy sono raccolte di proteine anomale che si accumulano nel cervello e causano danni cognitivi alle cellule cerebrali.

Questa forma di demenza è caratterizzata da rigidità e disturbi della deambulazione, chiamati anche “parkinsonismo”, nonché difficoltà di risoluzione dei problemi, perdita di memoria e difficoltà di elaborazione visiva.

Malattie degenerative corticali

Sono malattie dementigene definite “corticali” in quanto colpiscono principalmente strutture della corteccia cerebrale e si caratterizzano per deterioramenti a livello cognitivo, della memoria e del linguaggio.

BIBLIOGRAFIA

  1. “Dementia is the clinical syndrome characterised by acquired losses of cognitive and emotional abilities severe enough to interfere with daily functioning and the quality of life” (D.S. Geldmacher, P.J. Whitehouse, N. English Journal Medical 335: 330-336, 1996).
  2. https://www.epicentro.iss.it/demenza/
  3. Quing C. et all. (2020), The Prevalence of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis. Journal Alzheimers Disease, 73 (3): 1157-1166.

Foto di Milad Fakurian su Unsplash

Dott.ssa Mara Vesco – Psicologa e Psicoterapeuta

Mara Vesco

Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale, Master in Psicologia dell’invecchiamento. Lavora principalmente con adulti, anziani, persone con disabilità, coppie e famiglie. Ha esperienza nel trattamento non farmacologico dell’insonnia. Continua a leggere...