La demenza a corpi di Lewy: che cos’è e come si manifesta

La demenza a corpi di Lewy (DCL) è una malattia neurodegenerativa complessa che colpisce il 15-20% dei casi di demenza, i cui sintomi si manifestano dopo i 60 anni. Questa malattia è così denominata in onore del dottor Lewy, un neurologo tedesco che per primo ha descritto la presenza di inclusioni anomale nelle aree neocorticali, nel sistema limbico e nei nuclei del tronco encefalico dei pazienti affetti dalla malattia. Si tratta di una forma dementigena seconda solo alla malattia di Alzheimer e alla demenza vascolare.

In questo articolo esploreremo i sintomi distintivi della demenza a corpi di Lewy, le sfide nella diagnosi, utili informazioni che siano di aiuto per meglio conoscere questa malattia.

Sintomi della demenza a corpi di Lewy

I sintomi principali della demenza a corpi di Lewy riguardano quattro aspetti: i sintomi cognitivi, le allucinazioni, i sintomi motori e altre manifestazioni.

Sintomi cognitivi

I sintomi cognitivi riguardano confusione, difficoltà di attenzione ed esecuzione di compiti complessi. A differenza di altre forme di demenza, la demenza a corpi Lewy può manifestare fluttuazioni cognitive, con periodi di lucidità alternati a periodi di confusione.

Allucinazioni

Nella demenza a corpi di Lewy si manifestano sintomi psichiatrici quali deliri e allucinazioni visive. La persona può affermare di vedere cose che in realtà non sono presenti nell’ambiente circostante, accompagnate da difficoltà di pensiero. A volte, le allucinazioni visive sono accompagnate anche da allucinazioni uditive.

Sintomi motori

I cosiddetti “parkinsonismi“sono sintomi che si manifestano nelle fasi avanzate della demenza a corpi di Lewy. Questi sintomi includono rigidità o tremore degli arti e difficoltà di equilibrio. Tale compromissione motoria rende la persona è a rischio di cadute.

Altri sintomi

La demenza a corpi di Lewy è spesso accompagnata da sintomi secondari come la depressione e i disturbi del sonno. Le allucinazioni si possono infatti manifestare anche durante il sonno, causando un risveglio precoce. L’insonnia può essere dovuta anche alle alterazioni del ritmo sonno-veglia ed ha delle ricadute importanti sulla capacità di vigilanza e di responsività diurne.

Perché la demenza a corpi di Lewy può essere confusa con l’Alzheimer o il Parkinson?

La confusione tra la demenza a corpi di Lewy e l’Alzheimer può verificarsi perché entrambe le malattie si manifestano con problemi di memoria e, in generale, cambiamenti nelle capacità cognitive. Tuttavia, ci sono alcune differenze specifiche che aiutano nella diagnosi differenziale.

Ad esempio, nella demenza a corpi di Lewy, gli individui tendono ad avere sintomi motori più evidenti rispetto all’Alzheimer, come la rigidità muscolare e la perdita di equilibrio. Le allucinazioni visive sono un’altra sintomatologia tipica di questa malattia.

Inoltre, le fluttuazioni nell’attenzione e nel livello di vigilanza sono spesso più pronunciate nella demenza a corpi di Lewy rispetto all’Alzheimer. Questo significa che le persone possono alternare momenti di lucidità a stati di sopore o sonnolenza.

Per quanto concerne la malattia di Parkinson, è importante precisare che nella demenza a corpi di Lewy, in alcuni casi, l’intensità dei sintomi parkinsoniani è simile o addirittura maggiore rispetto a quelli riscontrati nel morbo di Parkinson, il che può portare a errori diagnostici.

Diagnosi e decorso della malattia

Come abbiamo visto la diagnosi della demenza a corpi di Lewy può essere complessa, pertanto, sono necessari esami e valutazioni specialistiche per identificare i sintomi tipici. Un corretto percorso di diagnosi clinica necessita di:

  1. Anamnesi e valutazione clinica: il neurologo raccoglie la storia medica completa del paziente, compresi i sintomi attuali e passati. La valutazione clinica comprende esami neurologici per rilevare segni di parkinsonismo, test cognitivi per valutare il funzionamento mentale e valutazioni psichiatriche per rilevare eventuali sintomi psicotici.
  2. Esami di imaging cerebrale: la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC) possono essere utilizzate per escludere altre cause di sintomi e per rilevare segni di atrofia cerebrale o di corpi di Lewy.
  3. Biomarcatori nel liquido cerebrospinale: l’analisi del liquido cerebrospinale può rilevare la presenza di specifiche proteine, come l’alfa-sinucleina, che sono associate alla demenza a corpi di Lewy. Tuttavia, questa procedura è meno comune rispetto ad altri metodi diagnostici.

È importante notare che la diagnosi di demenza si basa principalmente sull’osservazione dei sintomi e dei segni clinici. Come per le altre demenze, non esiste infatti un test definitivo per la diagnosi in vita, quindi i medici si basano su una combinazione di metodi per formulare un’ipotesi di demenza.

Per quanto riguarda la progressione della malattia, essa varia da persona a persona. Tuttavia, in generale, la demenza a corpi di Lewy tende ad avere un decorso progressivo con sintomi che peggiorano nel tempo. Le fluttuazioni cognitive e i sintomi psicotici possono essere particolarmente debilitanti per il paziente e per i caregiver. Inoltre, i sintomi motori possono diventare sempre più evidenti e influire in modo importante sulla mobilità e sull’indipendenza del paziente.

BIBLIOGRAFIA

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Pagano C. & Bolognini N., Neuropsicologia delle demenze. Ed.: Il Mulino, 2020.

Foto di Rad Cyrus su Unsplash

Dott.ssa Mara Vesco – Psicologa e Psicoterapeuta

Mara Vesco

Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale, Master in Psicologia dell’invecchiamento. Lavora principalmente con adulti, anziani, persone con disabilità, coppie e famiglie. Ha esperienza nel trattamento non farmacologico dell’insonnia. Continua a leggere...